MODICA E DINTORNI

Duomo di Modica: San Giorgio proteggici!

Il Duomo di Modicaè una delle bellezze architettoniche della città, ancora oggi preso a modello come simbolo del Barocco sicilianotipico di questo particolare lembo d’Italia: intitolata a San Giacomo, la chiesa è oggi inserita nella lista dei beni dell’Umanità dell’UNESCO, per la sua stessa essenza storico-artistica e cultuale.

Frutto della ricostruzione avvenuta nel corso del Seicento e Settecento (a seguito dei danni riportati in tremendi terremoti che hanno colpito il territorio nel 1542, 1613 e 1693, il Duomo si presenta con un’imponente facciata a torre, che si innalza per 62 metri complessivi, svettando sullo skyline della cittadina siciliana.

La sua posizione rialzata rispetto al manto stradale sottostante ha permesso la costruzione di una scalinata di 164 gradini(completata nella sua parte superiore nel 1818 su progettazione dell gesuita Di Marco), che permettono l’accesso ai cinque portali d’ingresso, preludio di altrettante navate interne; il tutto è arricchito anche da un florido giardino pensile che conferisce carattere e leggerezza allo svettante edificio religioso.

Internamente la chiesa è dominata dalle sue 22 colonne, sormontate da capitelli corinzi, che scandiscono la disposizione dello spazio in cinque navate: degno di nota, troneggiante tra le navate, il grande organo monumentale, composto da 4 tastiere, 80 registri e 3000 canne, costruito tra il 1885 e il 1888 e ancora oggi perfettamente funzionante.

Molte le opere d’arteconservate al suo interno: tra queste dominano l'Assunta, del tardo-manierista fiorentino Filippo Paladini (1610), la Natività, del pittore milanese Carlo Cane (1615-1688), ascrivibile alla seconda metà del Seicento e il grande politticodell'altare maggiore, composto da ben 10 tavole, attribuito per molto tempo al messinese Girolamo Alibrandi come opera del 1513 ma oggi riportato sotto il genio creativo del pittore tardo manierista modicano (per matrimonio) Bernardino Nigro (1538 - 1590), datandola al 1573.

Curiosità legata al culto

Una storia, tra devozione e senso del dovere, merita di essere citata quando si parla del Duomo di Modica: nel corso dei secoli, i terremoti che si sono susseguiti in Sicilia hanno arrecato danni alla struttura ma soprattutto all’animo dei fedeli; ebbene in questa chiesa, ad eccezione di un breve periodo di ‘assenza’ dovuto al crollo del tetto, si è sempre continuato a pregare, dandocontinuità al servizio liturgicodella devozione; nulla ha fermato i fedeli, nulla ha fermato i celebranti, nulla ha fermato la fede.

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